#GiovannaPedretti, come non volerle bene.

Da Facebook del 17 gennaio 2024

ANIMO SENDAI!!

#GiovannaPedretti, come non volerle bene.

Giovanna Pedretti ha deciso di lasciare questa vita per un fatto piccolo piccolo che più piccolo non si può: una risposta social a un commento di stampo razzista ed omofobico di un presunto cliente del suo ristorante a Sant'Angelo Lodigiano ed una conseguente polemica social sulla loro paternità e veridicità. 
Un fatto piccolo piccolo che più piccolo non si può, comunque siano andate le cose.
La capisco Giovanna, andata in confusione per un imprevisto clamore mediatico che non ha saputo gestire.
La capisco e la immagino con il cuore a mille, in preda al panico, nel timore per il dolore arrecato ai suoi cari e per i commenti di paese; come può accadere solamente a un cuore buono, incapace di valutare al momento che probabilmente la polemica si sarebbe stemperata di lì a poco.
Così le è sembrato ineludibile un gesto tragico, in fine.
Come non si può non volerne bene.
Un esito tragicissimo per un fatto piccolo, ma che sottende a un vuoto culturale mai colmato: il giusto peso dal dare alle parole, all'opportunità di scriverle o solamente pronunciarle, a contemperare la franchezza alla delicatezza, alla privacy, all'amor proprio intangibile.
Nel caso specifico, colpevoli i quattro hater anonimi e umanamente straccioni letti da tre gatti, gli influencer autoreferenziali fino al parossismo; ma più colpevoli i professionisti dell'informazione, i giornalisti, specie quelli della Rai, del Servizio Pubblico.
"Magari pensi anche di virgolettarmi? Ti rendi conto? Mi dispiace moltissimo per questa persona, fine. Io non esisto, grazie, ciao”".
Questa la vergognosa e strafottente risposta ai giornalisti di #jaripilati di #Rai3 sull'ultima intervista incalzante e barbarica a #GiovannaPedretti; destinata all'eternità nelle scuole di giornalismo di esempio per come non si abusa nell'esercizio della professione.
Mi viene da rispondergli "Lei invece esiste ed è spregevole"!
Ma non posso concludere così amaramente e allora mi viene in mente quella maestra che agli alunni insegna che le parole sono come il dentifricio nel tubetto, una volta che escono fuori non rientrano più dentro!!
Il mondo è bello perché la forza della bellezza può piegare il bieco cinismo.
Ché ci sono persone che ancora sentono i brividi sulla schiena all'alba di un nuovo giorno per tutta la incomprensibile immensità di cui sono parte. 
BS!!
 
P.S.
 Notte bianca come il vestito di una sposa in leggera discesa
 Così  che il corridore stanco 
 Si riposa

Lucio Dalla