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Precipizi Relativi

Precipizi Relativi

"A volte ti esprimi d'eterno, vita mia / poi ruggisci e sputi morte / non vuoi deciderti / e nell'incertezza ti consumi tutta". #MargheritaAgnelli


Una bolla di sapone

Pubblicato da Precipizi relativi su 11 Aprile 2022, 01:48am

ANIMO SENDAI!!

appenaunattimofa, 9 aprile 2016

Due amanti, entrambi ricchissimi, si fecero costruire una grandiosa villa sulle colline fra Pallanza e Stresa con una paradisiaca vista lago. Ultimata vi entrarono e non uscirono mai più. Mai più, certamente servendosi di numerosa servitù e godendo delle visite di amici fidati, ma mai più. 
Costruendo l'unico possibile Mulino Bianco, preservando quel che pensavano amore sotto una campana di vetro al riparo da possibili contaminazioni; con un atto di coraggio e di onestà intellettuale non indifferente, ammettendo l'esiguità di quel sentimento con un unico atto palese plateale e alla fine disperato.
Rifugirono la cronaca e la storia e il confronto con i simili: nessuna via storta nel loro percorso nessuna guerra nessuna tragedia  improvvisa.
Certamente una castrazione all'inizio dolorosa ma per un buon fine: la pace la pace e non importa se fondata su un egoismo di fondo.
Questa storia mi fa il paio perfetto con il racconto dello scrittore che costruisce personaggi che non hanno né padre né madre, nati da un incanto misterioso per negare il dolore insopportabile e irrisolvibile della loro naturale dipartita.
Ci sei mai stato in una stazione ferroviaria in una giornata di sole come oggi senza la fretta e l'angoscia di dover partire? 
La polvere dappertutto e quanta e i fili scoperti e tanti e le ruggini e il nuovo che subito vecchieggia. Gli specchi dei cessi pieni di manate che riflettono un ambiente devastato e il puzzo di piscio che si estende pure nei sottopassaggi. 
Gente o balorda o di fretta, tutta mal vestita volontariamente o per ventura; neppure un jeans tutto strappato ti può raccontare una storia, segno non che mi trovo in un mondo senza distinzioni ma muto, muto sì, senza compagnia.
E tutto questo sotto un cielo luminoso e terso, ma ancora per quanto scandisce l'orologio tic tac e la voce degli orari, inesorabilmente si va verso sera.
La notte qui che paura, che brividi e allora mi trasporto col viso di fronte all'armadio di casa, con il naso a un pelo da una montagna di asciugamani che hanno una fragranza accogliente mentre dalle altre stanze giungono voci di placide risa. 
Come dice un personaggio morettiano "Che c'entra? Eppure c'entra", quando il dire di più e meglio non serve anzi affossa le coscienze, che ognuno sia libero di fare i collegamenti di cui è capace.
Se a te che sei brutto antipatico indifferente ti guardassi con occhi più compassionevoli, compenetrandoti, che forse questo mondo mi apparirebbe meno ostile. Potrei vedere giardini ai bordi della strada che da Roma porta a Fregene? E chi la conosce sa di cosa parlo. O potrei rivolgere la parola a te che all'apparenza triste attendi un treno sulla panchina.
E potrei capitanare un film con le immagini tutte sgranate e offuscate con il suono ossessivo, ma senza paura.
E questa è la mia chiave.
Saluti!!

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