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Precipizi Relativi

Precipizi Relativi

"A volte ti esprimi d'eterno, vita mia / poi ruggisci e sputi morte / non vuoi deciderti / e nell'incertezza ti consumi tutta". #MargheritaAgnelli


Momenti che ritornano

Pubblicato da Precipizi relativi su 24 Dicembre 2021, 01:35am

ANIMO SENDAI!!

Abbiamo già tutto nei nostri ricordi; quel che è stato, quel che è che il metaverso - sia quel che sia - ci rincorre da sempre per quanti siamo stati.

Ci sarebbe tanto bisogno di persone come l'Ingegner Piccoli.

Sono qui al mare, alla Palla di Pomodoro a Pesaro.
Mi si incontrano, deltutto casualmente, due grigi; quello di una nebbiolina ma persistente e le note di My ever chanching moods degli Style Council, di quei brani che magicamente sembrano riportarti ai tempi passati, che squarciano d'improvviso l'oblio che l'avvolge.
E' un mistero che si risolve con la musica e la poesia, con note o parole che a sentirle ti si apre il mondo che ti sta ormai dietro.
Lo stesso effetto che mi fa Shout to the top o la mitica Clouds across the moon della RAH Band o Holding back the years di Simply Red o qualunque "racconto" dei poeti della Scuola di Sant'Arcangelo.

Così mi viene in mente un incontro proprio qui di tanti anni fa.
Io, Dido e l'Ingegner Piccoli appoggiati alla balaustra antistante la barriera frangiflutti.
E l'Ingegnere a spiegarci, su sollecitazione di Dido, quanto ci avrebbe messo il mare a erodere quelle grosse pietre se non fossero finite inghiottite dalla sabbia sottostante.
Una spiegazione dotta ma chiara, capita a grandi linee.
Dio, l'Ingegner Piccoli!
Soprattutto un fantastico matematico, un poco strano come tutti lo sono.
Uno da omen nomen, dallo sguardo arguto, gli occhi brillanti, sempre accesi, già minimal con quei maglioncini blu girocollo d'ordinanza che andava sempre di fretta ma che non si fermava mai di fretta; un qualcosa che fa tutta la differenza del mondo.
Un generoso quindi, sempre in moto a far proselitismo alla ragione con grazia.
Che ridere a ripensare al suo incipit irresistibile: Premess che voi due en capit nient e i ve mandaria arcoi i lupini...
Ma quante domande stupidissime gli avremo fatto negli anni.
Sono qui di fronte al mare sempre uguale a se stesso che mi chiedo quanto sarebbe stato utile in questi mala tempora.
E poi si finiva a mangiare un trancio di pizza davanti al Conservatorio.
Ricordo nitidamente che alla fine della chiacchierata andai al bar Da Walter, accanto al Teatro Rossini, a telefonare coi gettoni alla mia mia mamma per dirle: Mamma, scappo, domani mi imbarco con Ciocchetti su un bus per Milano, vado a vedere la finale della Scavolini, anche se non ho il biglietto!
Vienimi a prendere, arriveremo tra le quattro o le cinque di mattina.
Che tempi eroici, soprattutto per la Tina!
E gli occhi azzurri della figlia di Walter Gnassi mia compagna di classe - suonava pure l'arpa - chi li avrebbe dimenticati più. 
BG!!

 

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